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Violentissimi temporali con venti di uragano devastano la Germania, una “Squall Line”con “bow echos” attraversa la Ruhr

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Quello che la scorsa notte è avvenuto in Germania solitamente si manifesta, proprio in questo periodo dell’anno, fra le pianure dell’India settentrionale e il Bangladesh, quando il ramo principale della “corrente a getto” (in questo caso il “getto sub-tropicale”) tende a scorrere al di sopra dello spesso strato di aria molto calda e secca, che in questo periodo comincia a formarsi sopra l’area indo-pakistana (onda di calore semi-permanente indo-pakistana). Tale sconfinamento del “getto”, sopra l’imponente onda di calore indo-pakistana, in quota innesca grandi turbolenze pronte ad estendersi fino ai limiti superiori della troposfera. Nel caso di quanto visto in Germania, lo scoppio dei violentissimi temporali che la scorsa nottata hanno martellato tutta la Germania, con la sola esclusione dell’estremo settore di nord-ovest e dell’estremo sud-est, è legata proprio al passaggio, nell’alta troposfera (250 hpa), del ramo principale del “getto polare”, che scorreva lungo il bordo settentrionale dell’opprimente promontorio anticiclonico di blocco di matrice nord-africana, da giorni disteso con un proprio asse fra l’entroterra desertico algerino e la Germania settentrionale.
6Prima di aggirare, sul bordo più settentrionale, l’imponente “cupola anticiclonica” che si è attestata proprio sulla Germania, il ramo principale del “getto polare” si è trovato a transitare sulla Germania occidentale, sopra un denso strato di aria piuttosto calda e secca (d’estrazione sub-tropicale continentale d’origine nord-africana), che da giorni ha stazionato sopra i bassopiani della Germania, scaldandosi ulteriormente per effetto della prolungata insolazione diurna e dei fenomeni di “Subsidenza atmosferica“, tipici del promontorio anticiclonico sub-tropicale, che hanno compresso le masse d’aria verso i bassi strati, asciugandola ulteriormente.  Solo ieri in alcune località tedesche la colonnina di mercurio ha sfondato la soglia dei +36°C +37°C. Questo sconfinamento del “getto polare” al di sopra dell’onda di calore che dal Mediterraneo centro-occidentale si è distesa sopra l’Europa centrale, associandosi ad elevati valori cape, ha di colpo innescato grandi turbolenze che si sono estese rapidamente fino ai limiti superiori della troposfera, con lo sviluppo di moti convettivi davvero violenti.
4Si sono cosi improvvisamente formati dei forti temporali, caratterizzati da forti “Updrafts”, visto il potenziale termico presente nei bassi strati (aria molto calda d’origine sub-tropicale continentale) che ha contribuito a far esplodere verso l’alto i cumulonembi, facendogli raggiungere delle altezze considerevoli. Salendo a quote particolarmente elevate le incudini dei cumulonembi sono state investite dai violentissimi venti della “corrente a getto”, portandosi a notevole distanza dalla base dei cumulonembi, divergendo verso est e assumendo il tipico asse obliquo, ben identificabile dalle moviole satellitari, causando anche una importante perdita di aria (dalla sommità) sospinta dal “getto“ stesso. In questi casi, per la perdita di molta aria pilotata dai bassi strati dai moti ascensionali, la “Cellula temporalesca” è costretta a richiamare altra aria calda dall’ambiente circostante, intensificando notevolmente il temporale che può divenire veramente forte, apportando precipitazioni molto forti accompagnate da impetuose raffiche di vento prodotte dai “Downburst” (forti correnti discendenti che raggiungono il suolo e tendono a divergere orizzontalmente in più direzioni). 
7Nel caso di ieri gli elevatissimi valori capehanno giocato un ruolo fondamentale nel far scoppiare diversi sistemi convettivi a mesoscala che hanno assunto le tipiche caratteristiche di “bow echos”, ossia i tipici temporali associati a “Squall Line” che assumono la forma di un arco. Questi sistemi temporaleschi, evolvendosi perfettamente in linea retta, possono dare origine a violentissimi temporali, con potenti “downbursts”, e occasionali trombe d’aria, causando gravi danni. E proprio quello che successo nel Nordreno Vestfalia, dove nella tarda serata di ieri, i fortissimi moti convettivi prodotti dallo sconfinamento del ramo principale del “getto polare” sopra l’onda di calore, da giorni stazionante sopra i bassopiani della Germania centro-settentrionale, hanno fatto scoppiare diversi sistemi convettivi temporaleschi a mesoscala che hanno presentato al loro interno i cosiddetti “bow echos”, temporali associati a “Squall Line” che assumono la classica forma di un arco, e dove si manifestano, spesso davanti il muro che precede i forti rovesci di pioggia, violentissimi “downbursts”.
10443728_10203847577050656_189591534_nUno di questi ha colpito con durezza la città di Düsseldorf, dove il temporale è stato preceduto da violente raffiche di vento che hanno superato i 120-130 km/h, con un picco assoluto di ben 144 km/h. Diversi gli alberi sradicati, mentre molti tetti di abitazioni private hanno subito danni considerevoli. La “Squall Line”, che ha assunto la caratteristica di “bow echo”, ha attraversato la regione della Ruhr, una delle più popolose della Germania, causando molti danni e purtroppo anche la morte di almeno 6 persone. Nella maggior parte dei casi si tratta di gente che ha provato a rifugiarsi sotto alberi di alto fusto, abbattuti dai fortissimi venti legati al “dowmbursts”. Nei prossimi giorni la Germania rischia di essere interessata da nuovi violenti fenomeni temporaleschi, per via della prolungata ondata di calore che oltre a far schizzare i termometri oltre i+35°C, sta contribuendo a mantenere molto elevati gli indici di cape, con un buon potenziale per lo scoppio di temporali di moderata o forte intensità. Soprattutto nel sud e nella parte centrale del paese.

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