Aumentano i casi di morbillo in Italia, i pediatri: “È anche colpa di internet
I pediatri italiani lanciano l’allarme morbillo nel nostro Paese. Nei soli primi quattro mesi del 2014 infatti si sono verificati 1.047 casi di morbillo, 236 solo nel mese di aprile. Un aumento notevole rispetto al 2013 quando nello stesso periodo si erano registrati solo 700 casi. L’allarme è stato lanciato in occasione del 70esimo Congresso italiano di Pediatria in corso a Palermo. “Stiamo tornando indietro di 15 anni” spiegano i pediatri, sostenendo che la colpa è del calo delle coperture vaccinali, ma anche “delle false informazioni diffuse sul web” che denigrano le vaccinazioni. “In Italia la situazione della copertura vaccinale risulta ad oggi alquanto complessa: se la copertura con la prima dose appare buona sebbene non ottimale, quella della seconda dose è, invece, nettamente inferiore agli standard richiesti, anche perché è stata introdotta soltanto nel 2005. Questo il motivo per cui tanti adolescenti e giovani adulti che non hanno avuto la malattia non sono vaccinati o sono stati vaccinati solo una prima volta” ha sottolineato Susanna Esposito, presidente Sitip e presidente della Commissione dell’Oms per l’eliminazione di morbillo e rosolia congenita.
Il morbillo e le false informazioni sul web
Secondo i pediatri però anche internet ha la sua dose di colpe. Le campagne degli antivaccinatori che spopolano su internet infatti “stanno diffondendo la falsa credenza che la vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia possa causare autismo” sostengono i pediatri. “Si tratta di un falso scientifico, sostenuto 15 anni fa dal medico inglese Andrew Wakefield, radiato dall’albo per aver falsificato i dati del suo studio sull’argomento, che continua ad avere effetti dirompenti dopo che alcune sentenze sciagurate, tra cui quella di Rimini del 2012, hanno riconosciuto un nesso di causalità tra vaccino e autismo” sottolineano i pediatri. La falsa informazione quindi sta avendo i suoi effetti sull’aumento dei casi di morbillo, una malattia ritenuta innocua ma che in realtà può portare a danni permanenti o addirittura alla morte. “Il ritorno del morbillo e di altre malattie infettive, è un effetto collaterale della medicina ‘postmoderna’: una medicina che non riconosce la verità scientifica, che valuta solo i rischi e non i benefici, che mette le competenze del paziente sullo stesso piano di quelle del medico. Le informazioni sono una cosa, la conoscenza è un’altra cosa, il problema è che Google mette tutto sullo stesso piano”, spiega il presidente della Commissione vaccini della Sip, Alberto Ugazio.
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