Nokia chiude: cattiva gestione o segnali di cambiamento?
Il 25 aprile si è chiuso un capitolo su quello che è stato uno dei grandi fallimenti new tech della storia. Qualcosa forse di più grande di Commodore, o anche di Olivetti, ma in qualche modo assimilabile a queste ultime due realtà.
Facciamo un passo indietro nella storia.
Ho avuto il mio primo cellulare Nokia nel lontano 1999, era il secondo della generazione 9000 (9110i per la precisione), nome in codice Communicator. Il primo scimmiottamento di sistema operativo su un cellulare dalla forma alquanto strana. Si rispondeva dalla parte opposta al display e poteva aprirsi mostrando un ulteriore schermo a matrice di punti, ampio quanto tutta la lunghezza del telefono e dal lato opposto una tastiera estesa che insieme al corredo software, un foglio di calcolo, un wordprocessor ed altro, davano l’impressione di poterlo utilizzare come il un pc dalle dimensioni ridottissime.
Altissima tecnologia tutta concentrata in un telefono GSM e mentre gli altri cellulari puntavano a dimensioni sempre più ridotte, il communicator era grande e pesante, ma… ne valeva la pena, nonostante i carrier italiani e la tecnologia GSM non erano ancora (per limiti o volontà) davvero pronti alla trasmissione dati e a supportare pienamente questo piccolo gioiellino.
La linea Communicator è stata fortunata, ci sono stati altri modelli, migliori, più potenti, più versatili, ed in generale tutta la linea di cellulari Nokia incontrava pienamente il favore del pubblico, in somma… Nokia viaggiava con una marcia in più, e molte aziende produttrici di cellulari, caddero sotto i colpi di una, apparentemente infallibile, azienda, che aveva puntato moltissimo sulla telefonia mobile con ottimi risultati.
Il successo ottenuto dalla qualità dei dispositivi, unita all’innovazione delle periferiche come il bluetooth, le fotocamere con le pregiatissime ottiche Carl Zeiss, ed il sistema operativo che gestiva il tutto, e cioè Symbian OS, fecero sì che il colosso per molte stagioni potè tirare i cosiddetti remi in barca.
La progettazione dei telefonini incominciava ad essere stantia, venivano annunciati nuovi cellulari senza innovazioni degne di nota e non ci si rendeva conto del cambiamento. Era l’epoca in cui Windows CE diventava Windows Mobile, i palmari incominciavano a diffondersi, e forse a conoscere il loro massimo splendore.
E poi venne Iphone.
Iphone univa un palmare ed un cellulare, con un fantastico design, una innovativa ed accattivante interfaccia (lo scheumorfismo… che per altro hanno da poco abbandonato in Ios, secondo me sbagliando.. ma questa è un’altra storia) ed un’esperienza utente unica.
Nonostante a questo punto l’innovazione fosse pubblica, ed Apple aveva vinto il primo round, quello sulla velocità.. Nokia capì ancora una volta troppo tardi la necessità di cambiamento, che poi mise in atto solo 2 anni dopo l’uscita sul mercato dello smartphone di Cupertino.
Nel giugno 2009, infatti, fa la sua comparsa il modello N97, un hardware eccellente (ancora oggi) ma un sistema operativo acerbo ed in evidente ritardo sulla concorrenza.
A quel punto la battaglia poteva essere ancora vinta, se però, Google non avesse acquistato e reso open source, Android. Da quel momento in poi. Non c’e’ stata più storia.
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